NOI CHE…. (vecchi ricordi)

ricordi
– Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l’ecografia.

– Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo.

– Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con papà).

– Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio.

– Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava 2.

– Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

– Noi, che quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.

– Noi, che la gita annuale era un evento speciale e nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.

– Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su internet.

– Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena.

– Noi, che andare al mare nei sedili posteriori della 850 di papà o nella 1100 di nonno era una passeggiata speciale.

– Noi, che alla Domenica andavamo sempre al ristorante, perché ogni papà poteva permetterselo, oppure i nonni ci portavano le “pastarelle”.

– Noi, che avevamo 4 mesi di vacanza, da Giugno a Settembre.

– Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. ma avevamo tanti amici lo stesso.

– Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci e i canali erano solo 2.

– Noi, che andavamo a letto dopo Carosello.

– Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni.

– Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

– Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso.

– Noi, che dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.

– Noi, che avevamo il nascondiglio segreto’ con il ‘passaggio segreto’.
– Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città.

– Noi, che ci divertivamo anche facendo Strega-comanda-colori.

– Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l’album Panini (celò, celò, celò, celò, celò, celò, mi manca!).

– Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c’era l’amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo.

– Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.

– Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic.

– Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri (non nell’Ipod) e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos’è.

– Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney.

– Noi, che non avevamo cellulari (c’erano le cabine SIP per telefonare) e nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche per strada.

– Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto.

– Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli.

– Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più eri fico.

– Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte.

– Noi, che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o c’è un francese-un tedesco-un italiano.

– Noi, che c’era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.

– Noi, che la Barbie aveva le gambe rigide.

– Noi, che il 1° Novembre era ‘Ognissanti’, mica Halloween.

– Noi, che l’unica merendina era il pane spalmato con lo zucchero.

– Noi, che la penitenza era ‘dire-fare-baciare-lettera-testamento.

– Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.

– Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando.

– Noi, che nei mercatini dell’antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo “guarda! te lo ricordi?” e poi sentiamo un nodo in gola.

– Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.

– Noi, che vivevamo negli anni di piombo, in mezzo ad inaudite violenze per lotte sociali e di classe.

– Noi, che trovavamo lavoro tutti e subito. E ci sposavamo presto.

– Noi, che siamo stati tutte queste cose e tanto altro ancora.

– Noi, che alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente ripeteva ed aveva una seconda opportunità.

– Noi, che avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità ed imparavamo a gestirli. La grande domanda è: come abbiamo fatto a sopravvivere? e, ad essere le persone che siamo ora ?

– Noi, che amavamo il ballo della mattonella

-Noi, che da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza, né airbag…

– Noi, che viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
– Noi, che le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con pitture a base di piombo.

– Noi, che non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.

– Noi, che quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.

– Noi, che ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, ma non c’era alcuna denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno se non di noi stessi…

– Noi, che per escort avevamo solo l’automobile

– Noi, che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la carta del pane che si impregnava d’olio.

– Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

– Noi, che quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.
(web)

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