LEANDRA, IL BACIO DELLA MADRE ALLA FIGLIA IN COMA: “TI AFFIDO ALLE MANI DI DIO”

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Mamma Enza, dalla sera del massacro, l’ha rivista solo ieri poco prima delle 19. Le ha lasciato un bacio in fronte, il primo da quella sera in cui Lea non è tornata casa. Un bacio rapido che la figlia, dal fondo del coma, forse ha avvertito. «L’ho affidata alle mani di Dio», dice mamma Enza una volta fuori dalla porta del reparto di rianimazione del policlinico federiciano. Leandra Romano, 26 anni, dorme da 48 ore il sonno accidentato del coma farmacologico e per i suoi familiari ed un pugno di amici in attesa di notizie, è un’ombra in bianco e nero che appare su un monitor esterno al reparto per qualche minuto al giorno. Non era lei la vittima prescelta dell’uomo con l’accetta appostato a trenta metri dal comissariato di Nola. Ma un obiettivo preciso la persona nascosta nel buio l’aveva.
Una donna simile a lei. Bruna, riccia. Molto graziosa. Decisamente bella, precisa un amico dei tempi di scuola al Rossi Doria di Marigliano. «Tutti la guardavamo da lontano. Lei rideva, si faceva dare una sigaretta, poi entrava in classe dove ci sbaragliava: era la migliore». Chi ha alzato la scure contro di lei non seguiva voci ed allucinazioni: non aspettava un fantasma ma qualcuno in carne ed ossa che, però, non è passato.
Avrebbe dunque colpito per sbaglio ma non a caso, Pasquale Rubino, 21 anni, il giovane portato in quello stesso commissariato dagli uomini del primo dirigente Giovanni Mandato ed accusato del massacro della giovane commercialista. Lui ha negato ripetutamente e, secondo gli inquirenti, anche contro l’evidenza. Ha opposto un alibi, non confermato però dai colleghi. Se le sue responsabilità venissero alla fine provate, come la procura pensa di poter fare, la vicenda di Lea – la ragazza normale che ha incontrato una sorte imprevedibile – sarebbe ancora più assurda. Sarebbe finita in mano al suo carnefice per aver cambiato strada di venti metri e – probabilmente – per una somiglianza. Una telefonata ad un’amica l’avrebbe spostata sulla scacchiera di quelle pochissime caselle necessarie ad incrociare il percorso del suo aguzzino per caso.

(www.leggo.it)

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