Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita…

angioletto 9

Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore,
che tu abbia un’ala soltanto.
L’altra la tieni nascosta:
forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza di me.
Per questo mi hai dato la vita:
perchè io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora a liberarmi con Te.
Perchè vivere non è trascinare la vita,
non è strappare la vita,
non è rosicchiare la vita.
Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebrezza del vento.
Vivere è assaporare l’avventura della libertà.
Vivere è stendere l’ala,
l’unica ala,
con la fiducia di chi di avere nel volo
un patner grande come Te!
Ma non basta saper volare con Te,
Signore mi hai dato il compito di saper abbracciare anche il mio fratello
e di aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita
e per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi:
Non farmi lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico della vita
dove “si tira a campare”
dove si vegeta solo.
Non farmi passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala,
l’unica ala, inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine
e si è oramai persuaso di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato,
dammi, o Signore, un’ala di riserva….

(DON TONINO BELLO)

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