Era una bambina coraggiosa, da piccola…

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Quando giocava con le sue amiche, lei era sempre quella che voleva provare cose nuove, che si spingeva più in alto con l’altalena, che sognava che le barbie facessero una scalata in alta montagna, invece che un picnic sul prato.
Diventò una bimba in gamba, una di quelle che si fanno rispettare, che rispondono con coraggio alle prese in giro dei bambini più grandi, facendosi ascoltare senza alzare la voce..
Poi fu una bellissima ragazzina, una di quelle con poche amiche ma buone, una di quelle che andava d’accordo con tutti, una di quelle che dice ciò che pensa senza nascondersi troppo, e, sempre con coraggio, andava ad abbracciare chi pensava ne avesse bisogno.
Ma venne il momento in cui sua madre si ammalò di tumore al cervello.
La bambina non aveva paura, perché lei non ha mai avuto paura, eppure si chiedeva come mai piangesse la notte.
La bambina ha tenuto la mano della mamma mentre la madre le diceva di non sentirsi bene, la stringeva con coraggio, perché lei doveva darle forza, lo sapeva che ce l’avrebbe fatta. Ogni volta chiamava il pronto soccorso, e lei c’era quando le dissero che sua madre sarebbe dovuta rimanere in ospedale.
In quel periodo suo padre le sorrideva troppo, ma lei non vedeva più alcuna luce dentro ai suoi occhi. Il suo papà aveva sempre lo sguardo vuoto, e quando lui si trovava a fissare pensieroso il pavimento, la ragazzina , giocando, le diceva che il cielo era diventato rosa invece che celeste, e lui doveva assolutamente alzare la testa per guardarlo.
Ma lei era una ragazzina coraggiosa, perché quando le dissero che sua madre non ce l’aveva fatta, lei chiese di vederla, e abbracciò il suo papà, gli diede coraggio.
Ma il padre non riusciva a vivere senza il suo sole, la donna che amava.
Diceva sempre alla figlia che ora lei era la sua luce, anche lui era coraggioso, erano uguali quei due…
Il papa però, non ce la faceva più, e un giorno, mentre guardavano la tv, crollò a terra. Aveva avuto un infarto, e non ce la fecero a salvarlo.
Il padre la lasciò sola. Era una ragazza coraggiosa, lei. Ha avuto tanto coraggio, a lanciarsi dal sesto piano del suo appartamento in città. Era una ragazza coraggiosa, e mentre volava, ha gridato tutto il dolore che aveva tenuto con sé. Il primo giorno di primavera, un angelo ha preso il volo. Sentiva il vento sferzarle le orecchie, le piaceva quella sensazione. Non le era rimasto niente da amare sulla terra, lei amava solo il vento. E un soffio di vento la salutò mentre volava via.
Ma lei era coraggiosa, lei morì con il sorriso. La ragazza era felice perché avrebbe rivisto i suoi genitori. Lei avrebbe dovuto raggiungerli, lo sapeva, non poteva lasciarli soli, lei avrebbe dovuto dare loro coraggio, anche in paradiso.
(Gliocchituoiparlano)

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